Argentina

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…..In Argentina…..

 ………Antonio Spagnoletti………; è il nome dell’amico cacciatore, noto dressour e incallito pointerista, che mi ha regalato quest’ultima avventura….. Ci vedevamo di tanto in tanto al campo addestramento cani di S. Zaccaria e, ancor più raramente, a qualche cena di caccia e di appassionati cinofili. Non ci eravamo mai frequentati al di fuori di quegli ambienti, nemmeno per qualche sporadica e improvvisata giornata di caccia ma, dal suo aspetto esteriore, con la caricatura perfetta ” del buon uomo”, dal suo carattere docile e accomodante, ma soprattutto per la sua calma e pazienza con cui ha sempre cercato di difendere il proprio credo in cinofilia, dinnanzi ai numerosi pareri spesso discordanti e pungenti dei più grandi cinofili di tutti i tempi, ero certo che sarebbe stato un ottimo compagno di caccia e di avventure: non mi sbagliavo!!…. Una domenica mattina di tardo Aprile ci vedemmo al campino; mi era molto distante….., ma, come suo solito, mi sorrise ed alzò un braccio in saluto….. Sapevo che per merito del suo lavoro da addestratore cinofilo ma, ancor prima da appassionatissimo pointeristra, manteneva in tutto il mondo contatti e pubbliche relazioni con altrettanto flippatissimi appassionati cinofili. Quindi, malgrado avessi le scarpette da “ufficio”……, mi feci un risvolto ai pantaloni e gli andai incontro azzardandogli prima del saluto una domanda un poco sfacciata e scortese: visto che conosci mezzo mondo, perché non andiamo a caccia in Argentina?!?!… Antonio rimase da principio senza parole poi gli si illuminarono gli occhi e disse: “ certo sarebbe bello…!!”…., e si dilungo con:” Ma il lavoro, la moglie, ESTO e LOTRO…!!!…. e via via…. Bene: dopo qualche giorno mi telefonò e mi chiese: “ Dimmi Giovanni, ma quando vorresti partire?!!!!…… Siamo partiti il dieci Maggio 2012 alla volta di Buenos Aires dove, impaziente di incontrare il suo amico Antonio, ad aspettarci all’aeroporto c’era il signor Ercolano Quan Luis, ben presto battezzato Don Ercolano per la sua innata signorilità e capacità di riuscita in ogni settore. Don Ercolano Juan Luis….. dalla corporatura robusta ma non goffa, con aspetto beffardo da persona semplice, con voce buona, sicura, dal timbro buffo e assai divertente, col fare e con la capacità di chi sa mettere a proprio agio uno straniero che arriva in terra lontana, non sua, senza nulla capire del loro parlare e nulla conoscere dei loro usi e costumi: insomma, quell’uomo nascondeva sotto le sue finte vesti di comodo, l’imprenditore tenace e capace di trasformare un sogno in realtà: l’estansia” EL REGRESO “. Una magnifica azienda agricola di 3000 ettari di terra sapientemente recintata, irrigata e ben tenuta, adibita a pascolo per le sue 2000 mucche e non so per quante pecore e cavalli, con al centro una maestosa reggia abitativa, che lui chiama “ il mio castello”. Quattro ore di strada tutta larga e diritta, senza traffico ne intoppi, come solo si vede nei films e siamo arrivati nel suo paradiso!! Un’oretta per i conbenevoli ai famigliari, il cambio di indumenti al favore di quelli da caccia e fucile carico già dalla soglia di casa, abbiamo sciolto i cani e siamo partiti alla cerca della selvaggina stanziale argentina. Io ho cacciato con due setter inglesi: Radentis Arie e Akron, Antonio col suo Burabò Astro, un magnifico setter irlandese. Fatti nemmeno cento metri dall’istanzia, è Akron, per nulla stressato dal lungo viaggio e dal digiuno prolungato, immune da paralisi olfattiva data dall’emanazione di usta del nuovo selvatico che, acconsentito da Aris, guida e ferma a distanza considerevole la prima pernice. Quel primo giorno di caccia lo abbiamo fatto durare fino al tramonto, incontrando diverse pernici e sparando fino a buio ad uccelli di valle che, all’imbrunire, volano molto bassi sui campi mietuti di mais, in cerca di cibo. In Argentina si cacciano, con strepitosi ed abbondantissimi carnieri, le pernici: trattasi di un uccello molto simile ad uno struzzo, ma delle dimensioni della starna europea. E’ un selvatico dal tiro banale, molto numeroso, ma che non conduce vita gregaria; e solo raramente se ne trovano due esemplari assieme. Non pedina tanto, predilige l’incolto e i margini delle culture di soia, mais e grano; quando si invola, le ali emettono un particolare sibilio metallico molto curioso e tipico. Non molto presenti, vi sono le colorada; sono simili alle pernici, ma di dimensioni molto superiori. Ha colori un poco più vivaci e vanta doti da grande pedinatrice. Ma dalle dimensioni esageratissime e pedinatori imbattibili, ancor più velocisti che pedinatori, sono gli struzzi…..; ne abbiamo cacciati due!! Ovviamente non mancano lepri, tortore, colombacci e moltissime specie di pappagallini locali, per i quali la caccia è consentita, in quanto ritenuti dannosi!!! La caccia in Argentina non è molto sentita e praticata dai locali; è piuttosto occasione di ritrovo per la cura delle pubbliche relazioni, sempre coadiuvata da pranzi e cene interminabili, a base di “ asado “ ( carne freschissima di manzo, agnello o maiale abbattuti al momento, cucinata per intero su appositi telai chiamati  “asadero”, posti in posizione verticale ma leggermente obliqua verso carboni ardenti). Infatti al sabato e alla domenica, Quan Luis imbandiva tavolate zeppe di ogni ben di Dio, con abbondanza di buon vino, ottima compagnia e, prima o dopo i pasti, caccia sfrenata di altissima qualità!!! Siamo rimasti ospiti della famiglia Ercolano per due settimane, con un trattamento a noi riservato come raramente si può avere da un proprio caro. Abbiamo cacciato per interminabili dieci giorni, sia nell’istansia di Juan Luis che in altre riconducibili a suoi amici e pari imprenditori, che a loro volta, con cura e maestria, non mancavano di farci trovare al termine di ogni cacciata, tavolate all’aperto col tradizionale“asado”. Per gli argentini non è considerato pasto completo se in tavola non c’è carne!! In argentina la caccia apre il primo maggio e resta aperta tre mesi e, al contrario dell’Italia e di tanti stati europei, dove la selvaggina è detta “ bene disponibile dello stato” , la selvaggina è di proprietà del fazendero che, pertanto ne può disporre come meglio crede…….. E’ veramente il caso di dire che il Signore li fa e li accompagna, in quanto tutte le persone incontrate a casa Ercolano, o da loro presentateci ( collaboratori aziendali e loro famiglie, amici,colleghi e conoscenti), non si sono risparmiati in nulla, nel darci e farci trovare il meglio del meglio e far sì che l’esperienza Argentina si annoveri tra le mie come la più importante sotto il profilo umano. E’ stata una gita sì di caccia, ma senza esercitare una pressione venatoria spasmodica e tesa…..  Ci siamo goduti al pieno il paesaggio molto vario e pittoresco….. Ci siamo goduti la caccia presentissima ed abbondante su tutto il territorio; ci siamo goduti ed abbiamo filmato azioni cinofile “dell’altro mondo”; ci siamo goduti le chiacchere, gli usi e costumi, le varie realtà e storie di vita di tutte le persone ed amici conosciuti, ma cosa assai più importante per il futuro, Antonio ed io abbiamo stretto un’importante amicizia che possiede tutti i presupposti per durare e crescere, fondata ed impermeata sulla sincerità, lealtà e comune passione per tutto ciò che è cinofilia e caccia…..

 

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