Grecia

 

…., caccio in Grecia da ormai diversi anni…., ma ogni volta è come fosse sempre la prima; vado e rivado con lo stesso entusiasmo e fortunatamente sempre con successo!! La prima volta, nel 2006 , con un amico: Ghetti Romano, detto ” Romanino” ; un grandissimo cacciatore!!…, facemmo come i pionieri del “west” , in cerca della terra di nessuno, mentre noi cercavamo nuovi posti di caccia…. A tentoni, senza indicazioni alcune, ne per i posti di caccia, tanto meno per dove reperire la documentazione idonea per esercitare l’esercizio venatorio, ma ritornammo a casa dopo due settimane, con consolidate e sicure fondamenta per gli anni a seguire… Nel frattempo, da casa mia, non smisi di curare i rapporti con due care persone, che ben presto divennero il mio punto di riferimento in Grecia, dandomi non solo un’ ospitalità quasi imbarazzante, ma addirittura la residenza al fine del mantenimento in automatico del permesso annuale di caccia: Antonio e Maria Fragouli. Grazie a loro, sempre presenti per qualsiasi mio bisogno o necessità,ma sopratutto disponibili per traduzioni disperate da ogni luogo della Grecia,  mi aiutarono a comprendere la lingua, quasi indecifrabile, dei tanti cacciatori, che, qua e là, nei buchi più remoti, boschi più sperduti incontravo… Sempre solo, o meglio seguito dai miei cani, ho cacciato in tutta la Grecia….; inseguendo racconti  leggendari, località frequentate da reduci di guerra diventati per l’occasione cacciatori, affidandomi a mie teorie e congetture, all’istinto di un giovane cacciatore avventuriero, ma sopratutto al caso ed al destino… In un solo anno, sono riuscito ad andare sino a quattro volte;  ho scoperto i migliori posti per cacciare tordi, zone con le più vaste piantagioni di ulivi per la caccia alle tortore, fiumi che all’imbrunire, o meglio ancora con le prime nevicate, brulicano di colombacci, splendidi scenari in altura, con ancora presentissime le coturnici; tanto ambite dai pochi cacciatori locali,  starne per l’allenamento dei cani, ma sopratutto zone mai frequentate da cacciatori Italiani, con tante, ma tante beccacce!! Non ho mai discusso con nessuno, rispettando usanze e consuetudini locali, ma ancor  più importante, rispettando la natura e la selvaggina stanziale, appartenente di diritto a quei pochi ma meritevoli cacciatori autoctoni, che pur senza mezzi paragonabili ai miei,quali cani e fucili, intendevano, mio malgrado, dividerla e godersela con me. In segno di rispetto e per loro immenso stupore, non ho mai sparato ad una lepre; sia che fossi solo che in compagnia. Bene, ora, dopo diversi anni e gite, godo di stima ed amicizia di tanti cacciatori locali dalle diverse fasce d’età, che mi prendono come riferimento nel settore cinofilo e come specialista beccacciaio.