Crimea

<a href="http://www.youtube.com/watch?v=rsxFG0jwhlY?hl=en"><img src="http://www.settermania.it/wp-content/plugins/images/play-tub.png" alt="Play" style="border:0px;" /></a>……… la Crimea, caspita la Crimea!!!….., dopo tanti racconti ascoltati al bar, storie di compagni cacciatori assidui frequentatori di quel misterioso paese, riviste dedicate esclusivamente alla caccia in Crimea e innumerevoli sogni sul tema, riuscii ad andarci anch’io; fu nel dicembre del 2005!!…… Nel 1954, il potere centrale sovietico donò  la Crimea all’Ucraina. Il popolo sovietico si ribellò a tale provvedimento, tanto che il governo  ne richiese la  restituzione dopo qualche mese, ma Kiev non cedette e riconobbe alla regione, l’indipendenza economica, diventando quindi repubblica autonoma. La Crimea, per l’ubicazione geografica, per il tipo di vegetazione boschiva, per la mite temperatura autunnale, per la conformità del territorio e per l’assenza assoluta di cacciatori locali, è in assoluto la partia indiscussa delle beccacce. Chiaro come il sole, che nei mesi di ottobre e novembre, quindi nel pieno del passo,  in buona parte dei paesi dell’est-Europa vi siono beccacce , ma in Crimea, oltre che nel periodo di punta,dove si possono incontrare concentrazioni di beccacce molto, ma molto importanti, anche nei mesi marginali alla migrazione si può comunque uscire con la garanzia di far carnieri soddisfacenti. A capo di inarrestabili e sconfinate estensioni pianeggianti coltivate in modo estensivo a grano, orzo e mais, che interessano buona parte dell’ex unione sovietica e dell’Ucraina, le uniche catene montuose, a strapiombo sul mar Nero,sono quelle della Crimea. In ottobre, le beccacce scalzate dalle loro terre native dai primi abbassamenti di temperatura, con un semplice volo notturno, guadagnano le cime più alte della Crimea e arrivano ai Petri: un’altipiano che funge da pista di atterraggio, affacciato al mar Nero, all’altitudine di 1352 mt oltre il livello marino. Sono queste le prime beccacce che arrivano, ma sono anche quelle più leggere, in quanto vi restano per pochissimi giorni e appena la temperatura si alza, partono alla volta dell’Europa asiatica dove stanziano per l’inverno. A novembre, nel pieno del passo, si trovano beccacce un pò ovunque: nelle faggete pulite come biliardi, nei querceti con o senza vegetazione di sottobosco, nelle bordure, nei fossi, nei frutteti ed addirittura nei prati….; ogni notte, specialmente se tempo chiuso e ventoso, ne arrivano. Da tante che ne arrivano, molte, una volta pasturate  in zone ricche di cibo e strategiche al loro mimetismo,non ripartono e si fermano fino ad aspettare le condizioni estreme, quali ghiaccio e neve.  Come tutti gli anni accade, all’arrivo dell’inverno estremo, buona parte delle svernanti si ammassano numerosissime in quelle poche zone di querci e macchia mediterranea, a bassa quota, rigorosamente sul mare; ed io puntuale ci sono!! Quello di dicembre costituisce l’ultima mia cacciata dell’anno in Crimea, e forse la più emozionante ed attesa, in quanto, i cuccioloni che a settembre impattano per la prima volta con un selvatico in Ungheria a quaglie, ad ottobre in Crimea rincorrono qualche decina di starne prima di riuscire a fermarne correttamente una, gli stessi, che a furia di selvatici comunque bene o male riescono a farmi sparare a diverse beccacce in novembre, e credetemi, diventano dei fuori  classe a dicembre in queste particolari zone ed eccezionali condizioni; caspita la Crimea!!!………..